28/03/2022 BELLUNO – Sono ormai circa 800 i profughi ucraini provenienti dalla zona di conflitto presenti nel Bellunese. Per loro, ma soprattutto chi è rimasto in terra Ucraina è scattata la macchina della solidarietà. Oggi il Comitato d’intesa di Belluno ha fatto il punto del lavoro in prima linea. || Un tir carico di 22 tonnellate di materiale di prima necessità, dagli alimenti ai farmaci all’abbigliamento e offerte di denaro per chi è ancora nella zona del conflitto, un tessuto di accoglienza puntuale ed efficace per gli ormai circa 800 ucraini, per lo più donne, bambini e ragazzi, che da quella martoriata terra sono riusciti a fuggire. Il Comitato d’intesa di Belluno traccia il bilancio di oltre un mese di attività per la popolazione ucraina svolta assieme al coordinamente rete immigrazione della provincia di Belluno e l’associazione Ucraina Più.Ed è un aiuto prezioso che si è concretizzato sin da subito grazie alla solidarietà dei bellunesi: privati e aziende in prima linea per dare corpo a una rete organica di supporto in uno dei momenti più drammatici in Occidente dopo il conflitto nell’area Balcanica dei primi anni 90.In provincia, grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale è stata avviata tempestivamente l’accoglienza dei bambini delle scuole, mentre prosegue a distanza l’attività didattica per i ragazzi praticamente al termine del percorso superiore. Con le associazioni operano mediatori linguistici e psicologi, questi ultimi disponibili in forma gratuita per i colloqui. Al momento è impossibile capire se e quando finirà la guerra. Per allora chi ha trovato rifugio in Italia è probabile decida di ritornare nel proprio Paese per ricostruire il futuro. – Intervistati IVANNA PETRYNA (PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “UKRAINA PIU'”), GIANLUCA CORSETTI (PRESIDENTE COMITATO D’INTESA BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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