25/03/2022 LONGARONE – E’ proseguito, incessante, anche oggi il lavoro degli elicotteri e dei Canadair impegnati sul fronte dell’incendio della montagna che sovrastra Fortogna mentre nuova allerta sulle creste delle cime della Val di Zoldo che hanno ripreso a bruciare. In provincia migliora lentamente la qualità dell’aria dopo che ieri alle 11 il picco di Pm10 registrato a Belluno ha superato i 400 microgrammi litro. || 480 microgrammi per metro cubo contro il limite di legge di 50. Questo il picco di Pm10 rrilevato ieri mattina alle 11 dalle centraline Arpav di Belluno. La media giornaliera si è aggirata attorno ai 150 e oggi la situazione appare in fase di lenta diluizione. Il devastante rogo della montagna che sovrasta Fortogna a Longarone e quello contemporaneo in Val di Zoldo, fra Soffranco e Igne, hanno causato enormi e inquantificabili danni ambientali; gli sforamenti dei livelli di polveri sottili sono compresi nel disagio patito dai cittadini invitati da Arpav a svolgere attività al chiuso e all’utilizzo di mascherine Ffp2 all’esterno. Oltre alle pm10 è stata evidenziata la presenza in atmosfera di idrocarburi policiclici aromatici nell’ordine di grandezza del limite medio annuo. Questa mattina sulle aree avvolte dal fuoco è proseguito il lavoro di elicotteri e Canadair per contrastare piccoli focolai soprattutto nella zona del Rio Frari e la situazione è decisamente migliorata. Un impegno per la flotta aerea e per il servizio forestale regionale che da oltre un mese e mezzo è in stato di allerta.Nel pomeriggio di nuovo fiamme e fumo sulle creste della montagna in Val di Zoldo dove l’incendio da quattro giorni crea apprensione e contribuisce a rendere ancor più fragili i versanti rocciosi che lambiscono la regionale 251 chiusa al traffico per motivi di sicurezza. – Intervistati GIANMARIA SOMMAVILLA (DIRETTORE SERVIZI FORESTALI REGIONALI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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