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LONGARONE | INFERNO DI FUOCO A FORTOGNA, LOTTA CONTRO IL TEMPO PER DOMARE LE FIAMME

24/03/2022 LONGARONE – Inferno di fuoco a Fortogna e corsa contro il tempo per limitare i danni incalcolabili che l’incendio, divampato ieri mattina, ha causato lungo un fronte di oltre 4 chilometri. Fumo denso e aria irrespirabile in quasi tutta la provincia ricoperta da una cappa grigia che ha oscurato il cielo per tutta la giornata. || Che ci sia una mano sacrilega dietro l’incendio che ha scatenato un inferno sopra l’abitato di Fortogna pare nessuno abbia dubbi. All’attenzione dell’autorità giudiziaria non solo i controlli eseguiti ieri mattina all’uscita delle strade di accesso alla valle ma anche la circostanza di una esercitazione militare del Comando Forze Operative Nord in corso nella contestata zona del poligono Monte Serva Nord già dallo scorso 9 marzo. L’interrogativo inquietante si rincorre di bocca in bocca nel paese sotto il costone di roccia separato dalla statale 51 dalla linea ferroviaria chiusa per motivi di sicurezza. Uno spiegamento ingente di uomini e mezzi stamattina mentre ieri sera e per tutta la notte i vigili del fuoco hanno potuto operare solo da terra, bagnando i terreni attorno alle case minacciate dalle fiamme.Una cappa densa di fumo ha ricoperto la vallata del Piave. Aria irrespirabile. L’Arpav con l’Ulss 1 hanno invitato i cittadini a limitare attività all’aperto e a tenere le finestre chiuse; i risultati dei campionamenti eseguiti stamattina si avranno solo a tarda sera.Dalle prime ore di questa mattina Canadair ed elicotteri dei vigili del fuoco e della Regione hanno effettuato i lanci, dividendo l’impegno fra Fortogna e la vallata zoldana dove l’incendio fra Igne e Soffranco ora sembra sotto controllo. La 251 resterà chiusa almeno fino a lunedì per consentire a Veneto Strade di eseguire la realizzazione di un paraschegge lungo almeno 600 metri per scongiurare il rischio della caduta di sassi sulla carreggiata. Problemi all’acquedotto di Rio dei Frari minacciato dal fuoco hanno consigliato le autorità comunali a invitare la popolazione a limitare l’uso di acqua potabile e a bollirla se utilizzata per scopi alimentari. Incalcolabili i danni ambientali e timori per ciò che potrà accadere a emergenza conclusa quando la montagna sarà certamente più fragile. – Intervistati ROBERTO PADRIN (SINDACO DI LONGARONE) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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