23/03/2022 TREVISO – Sta facendo discutere il caso della 18enne maltrattata in famiglia da anni anche per via della sua dichiarata omosessualità. Abbiamo parlato di questo con l’esperta. || Fare coming out in famiglia, dichiarando il proprio orientamento sessuale, può rappresentare un trauma, sia per chi lo fa ma anche per gli stessi genitori che potrebbero avere problemi di accettazione. Fa discutere il caso approdato in tribunale a Treviso della 18enne maltrattata in famiglia da tempo, fenomi che sono sfociati successivamente in episodi violenti di omofobia quando la giovane ha svelato alla madre di essersi innamorata di un’altra ragazza sua compagna di classe. Fastidio, pregiudizio e disprezzo verso ciò che viene considerato “diverso” perchè fuori dai propri canoni di “normalità” e che porta il ragazzo o la ragazza a vivere un vero e proprio disagio a livello psicologico all’interno della famiglia. Purtroppo il caso della 18enne trevigiana non è l’unico, è solo uno dei pochi ad essere venuto alla luce. I problemi non sono sempre legati all’omofobia, in quanto i fenomeni di violenza psicologica o fisica possono protrarsi da diversi anni ed essere riconducibili a veri e propri disagi emotivi che i membri della famiglia non sanno come gestire ma che potrebbero essere superati attraverso il dialogo e la condivisione delle esperienze. – Intervistati MANUELA PELIZZON (PRESIDENTE DI AGEDO TREVISO) (Servizio di Erinda Qyteza)


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