MARGHERA – Alla vigilia del picco della seconda ondata di Coronavirus preoccupa il raddoppio degli accessi ai pronto soccorso del Veneto. Il presidente della Regione Luca Zaia invita a limitare al massimo gli accessi agli ospedali rivolgendosi innanzitutto al proprio medico di base. || Siamo alla vigilia del picco della seconda ondata di Coronavirus in Veneto. Il sistema ospedaliero regionale sta tenendo, ma il raddoppio del numero di accessi al Pronto Soccorso che si registra oggi rispetto a quello della prima ondata Covid, inizia a rappresentare un problema.Da qui una raccomandazione a tutti: evitare al massimo gli accessi negli ospedali.La media degli accessi nei Pronto Soccorso del Veneto era di circa 4.500 al giorno, scesa poi a circa 1.200 durante il lock-down: da ottobre questi numeri sono più che raddoppiati, circa 2.500-3.000 al giorno. Sarebbe utile – ha detto Zaia – se intercettassimo queste persone sul territorio prima di farle arrivare ai pronto soccorso.Il virus in Veneto ha un andamento importante, ma i positivi crescono perché si fanno molti più tamponi di prima. Se a marzo si fossero fatti lo stesso di numero di tamponi di oggi, circa 30mila ogni 24 ore – ha detto Zaia – si sarebbe trovato il doppio di positivi: oltre 6.000 rispetto ai 3.800 di oggi. La Regione non intende introdurre nuove restrizioni, ma quella del Coronavirus è una battaglia che si vince col contributo di tutti: a partire da un costante e corretto uso della mascherina. – Intervistati LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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