BASSANO DEL GRAPPA – Controllo totale e massimo rispetto delle regole. Così la Cina sembra essere uscita dall’incubo Covid. Lo racconta l’imprenditore bassanese Riccardo Parise, che vive e lavora a Shanghai || Il sogno di tutti, dimenticarsi della mascherina. E della paura. Shangahi, Cina. 23 milioni di abitanti per una città che è come più regioni italiane messe insieme. Qui vive e lavora l’imprenditore bassanese Riccardo Parise. Che racconta della Cina del miracolo paraddosale. Laddove tutto è nato, tutto o quasi sembra risolto. La percezione della differenza di vita pre-covid non c’è più. Merito di un numero di nuovi casi estremamente esiguo in rapporto alla popolazione. Il perchè? Il rigore massimo nel seguire le regole e un controllo pressochè totale delle persone da parte del governo, grazie al tracciamento con le app qui obbligatorie e non facoltative. Il controllo è una delle chiavi e delle due facce della medaglia, salute e libertà. Una chiave facilmente spiegabile con un sistema di potere molto particolare e – ammette Riccardo – inesportabile nel modello culturale occidentale. Ma non c’è solo il controllo personale. Un’altra arma è stata la chiusura ferrea delle frontiere. In estate pochi casi di rientro e sottoposti a un filtro rigidissimo. Riccardo guarda all’Italia e sa che una situazione del genere qui non reggerebbe a lungo. E che i confronti fra i Paesi europei e una potenza mondiale che perdi più può autosostentarsi sono difficili. Ma sa pure che nella Shanghai dove vive oggi il Covid non è più un incubo – Intervistati RICCARDO PARISE (Imprenditore) (Servizio di Nicola Zanetti)


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