12/03/2022 ROMA – “Dopo un anno si conclude un incubo. Ora finalmente sono a casa!”. Sono state queste le prime parole dell’imprenditore veneziano Marco Zennaroal suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino. La sua odissea giudiziaria in Sudan è finita. || L’incubo di Marco Zennaro è terminato dopo un’odissea giudiziaria in Sudan durata quasi un anno e iniziata con 75 giorni di reclusione, prima in commissariato poi in carcere. L’atterraggio a Fiumicino dell’imprenditore veneziano era stato annunciato poco prima dal padre Cristiano.Il saluto dello Stadio Olimpico di Roma, con Marco in campo, poco prima della partita di rugby Italia-Scozia, è stato il primo benvenuto dell’Italia.Per lui, grande appassionato, la federazione nazionale si era spesa tantissimo a partire dal presidente Marzio Innocenti.Marco arriverà a Venezia con un treno che fermerà alla stazione di ferroviaria di Santa Lucia alle 23.30. Un’altra iniziativa di festeggiamento è prevista l’indomani pomeriggio in Campo San Bortolo, nel cuore della sua Venezia, una città che non l’ha mai lasciato in questa lunga battaglia.Marco si è dissociato dalle affermazioni del padre sostenendo di non essersi sentito abbandonato dalle istituzioni, che si sono dovute muovere in un contesto problematico sotto ogni punto di vista come quello del Sudan, aggravato oltretutto da un colpo di Stato durante la sua detenzione. Una detenzione legata ad una vicenda piuttosto complessa. Assolto in tre procedimenti penali, Marco avrebbe ancora pendente l’appello di una causa civile, nella quale alcuni suoi clienti in Sudan lo avrebbero accusato di avere consegnato una partita di trasformatori difettosi. Zennaro ha potuto lasciare il Paese dietro il pagamento di 200 mila euro versati grazie ad una raccolta fondi lanciata da Unioncamere. – Intervistati CRISTIANO ZENNARO (PADRE DI MARCO ZENNARO) (Servizio di Filippo Fois)


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