09/03/2022 TREVISO – Voglia di aiutare, ma anche molti dubbi e timori rispetto alla presa in carico dei profughi in arrivo, in numero indefinito, dall’Ucraina. Molte le criticità emerse nel corso del vertice del pomeriggio coordinato dalla Prefettura con i comuni. || Accogliere, censire, offrire un percorso da intraprendere nel territorio. In videoconferenza con la Prefettura, quasi 150 tra sindaci e rappresentanti di forze dell’ordine, sanità, mondo della scuola, Diocesi, Inps per affrontare la nuova emergenza che colpisce anche la Marca, il possibile arrivo di migliaia di profughi in fuga dall’Ucraina. Che vadano aiutati è lampante, ma il come e con che risorse è tutto da vedere. Tre le strade per dare loro un alloggio: i centri di accoglienza straordinaria, le strutture comunali, i privati. E poi il nodo della registrazione degli ingressi, con i Comuni che si sono offerti di fare da tramite con l’Ufficio immigrazione. Non vanno date risposte frettolose, soprattutto per quanto riguarda l’inserimento in classe dei più piccoli: i dubbi su questo fronte da parte dei sindaci, del Provveditorato e dell’Ulss sono molti, soprattutto perché l’anno scolastico, che a causa del covid già si regge su equilibri fragili, sta ormai entrando nei mesi conclusivi. E poi l’insegnamento della lingua italiana agli adulti, che necessita di strutture e risorse. Tutti passaggi condivisi, che un nuovo tavolo ristretto, previsto per la prossima settimana, si occuperà di rendere operativi. Censire i profughi in arrivo non significa, sottolinea Conte, dimostrare diffidenza nei loro confronti. La scarsa percentuale di vaccinati contro il covid, e non è escluso anche contro altre malattie contagiose, impone la massima attenzione. – Intervistati PAOLA ROMA (Pres. Conferenza sindaci Ulss 2), MARIO CONTE (Sindaco di Treviso) (Servizio di Lina Paronetto)


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