06/03/2022 TREVISO – La crisi ucraina spinge ulteriormente i costi dell’energia. Tra le strutture maggiormente in difficoltà alberghi e piscine, proprio quelle attività più colpite dalla pandemia. Queste le voci della Marca. || Ancora una volta, si pone una seria questione di sopravvivenza, soprattutto per chi è già sopravvissuto a due anni di pandemia.Le bollette che stanno arrivando proprio in questi giorni, alle strutture della Marca, sono esorbitanti, fino a sette volte rispetto al solito, denuncia lo stesso Giovanni Cher, presidente di Federalberghi Treviso.Dal caro-bolletta alla crisi ucraina, il passo è breve, la strada stretta. Le prospettive – inizialmente di ottimismo – in rapida evoluzione. “La guerra ha frenato le prenotazioni”, dice.Da qui la richiesta duplice di Federalberghi Treviso per mitigare l’impatto: da un lato calmierare i prezzi dell’energia, dall’altro prorogare la cassa integrazione per i lavoratori, qualche migliaio solo nella Marca.Ma c’è anche un’altra questione, l’abolizione del super green pass per alloggiare in albergoRichiesta questa condivisa anche dal mondo delle piscine.Per le piscine, impianti spesso in convenzione con gli enti locali, i margini sono ormai risicatissimi. Calmierare, anche qui, è la parola d’obbligo, sia nel breve che nel lungo periodo. – Intervistati GIOVANNI CHER (Presidente Federalberghi Treviso), ROBERTO COGNONATO (Presidente Natatorium Treviso e Fin Veneto) (Servizio di Cristian Arboit)
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