05/03/2022 TREVISO – I ”padroncini” sono quelli che rischiano di pagare il prezzo più alto del caro energia, a dirlo la Cgia di Mestre || Sono 75.820 in Veneto i trasportatori monoveicolari, più comunemente chiamati “padroncini”, secondo la Cgia di Mestre sono loro, idraulici, elettricisti, falegnami, taxisti/autonoleggiatori con conducente, trasportatori, bus operator e agenti di commercio a pagare il prezzo più alto del caro gasolio. Già un mese fa dai nostri microfoni la Confartigianato Autotrasporti Marca Trevigiana aveva lanciato l’allarme sul costo del carburante, oggi la guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione con un incremento del 10% nell’ultima settimana. Secondo i dati della Cgia, il parco mezzi dei padroncini vede quasi 413 mila autocarri, 355 mila veicoli commerciali leggeri e 21 mila motrici oltre 3.600 autobus. Quella del carburante è la voce che mediamente rappresenta quasi il 30 per cento dei costi totali di gestione delle imprese di autotrasporto ma anche di tassisti e ncc che hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività con tariffe ferme da anni. Gli autotrasportatori sono spesso costretti a rivedere i propri piani di lavoro, iniziando a cancellare alcuni viaggi. La Cgia chiede di ridurre il peso delle tasse che incide sul prezzo del carburante. Per chi ha la possibilità di chiederlo, l’attuale credito di imposta ha raggiunto il livello massimo consentito dalle norme comunitarie, pertanto, per questi ultimi, aggiunge la Cgia, è necessario intervenire presso l’Unione Europea affinché autorizzi un’ ulteriore riduzione delle accise – Intervistati DANILO VENDRAME (Presidente Autotrasportatori Confartigianato Treviso), PAOLO ZABEO (Cgia Mestre) (Servizio di Francesca Bozza)


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