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TREVISO | FALSI GREEN PASS, BLITZ IN VENETO

01/03/2022 TREVISO – Falsi green pass: maxi operazione dalla Sicilia al Veneto. Blitz della polizia a Treviso e Venezia. Acquistavano la carta verde rafforzata pagandola 300 euro || Dottore tutto Bene? entro domani posso avere tutto? la risposta laconica: oggi. E poi ancora: Nel caso posso prenderne altri? E’ una delle conversazioni tramite telegram avvenute tra un acquirente e il venditore. Sul piatto falsi green pass rafforzati. Il blitz della polizia nelle ore scorse. Un’operazione che ha portato le forze dell’ordine a Treviso e Venezia. Lo chiamavano dottore ma non fa parte di alcuna categoria sanitaria. Così due associazioni criminali straniere avevano messo in piede un vero e proprio giro d’affari redditizio. Nel trevigiano è stata indagata una donna 54 anni. Era stata licenziata da una fabbrica a Pordenone perché non voleva ne vaccinarsi né tanto meno effettuare i tamponi. Attualmente lavora presso una cooperativa onluss di Treviso. Probabilmente utilizzando il green pass falso che aveva acquistato per 300 euro. Alla donna hanno bussato alla porta i poliziotti. Dopo un’ispezione informatica le è stato sequestrato il cellulare dove aveva scaricato il green pass. A Venezia sono due invece le persone coinvolte. Si tratta di padre e figlio 57 e 27 anni. Entrambi disoccupati. Gli inquirenti stanno continuano ad indagare perché nei telefonini sono stati trovati messaggi che potrebbero coinvolgere altre persone residenti nel veneto. Un’inchiesta che potrebbe allargarsi a macchia d’olio. Il sistema era semplice. I no vax contattavano il venditore tramite un app su telegram poi versavano 300 euro in criptovaluta e in poche ore ricevevano il green pass falso personalizzato. 20 perquisizioni in tutta Italia e 25 indagati: fra loro dipendenti comunali, titolari di un panificio. minori che frequentavano regolarmente la scuola, ed un esponente delle forze dell’ordine. Non solo ma queste organizzazioni criminali prevedevano anche sconti famiglia per coloro che acquistavano più certificati. All’esame dei poliziotti alcuni conti correnti italiani utilizzati per far transitare i pagamenti per l’acquisto dei green pass. L’organizzazione aveva utilizzato (Servizio di Daniela Sitzia)


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