25/02/2022 TREVISO – La crisi dell’Ucraina e le ripercussioni per il territorio. Mentre la Regione allerta la Protezione civile per l’accoglienza di profughi, la comunità di Treviso si prepara per domani a una manifestazione di solidarietà promossa dai sindacati nei confronti del popolo ucraino. Presente anche il sindaco Conte. Tante le badanti ucraine che si stanno rivolgendo agli sportelli della Cgil: “Fanno fatica a rientrare in Italia”. || Non solo la paura per le bombe e una guerra senza senso, tra le badanti ucraine che lavorano nella Marca – e in questo periodo nel loro Paese nelle famiglie di origine – c’è anche la preoccupazione di non farcela a rientrare dai propri assistiti e quindi di essere licenziate.Le frontiere sono aperte, il problema semmai è raggiungerle visto il blocco dei voli e le criticità negli spostamenti.Stando ai numeri della Fondazione Moressa, gli ucraini residenti in veneto sono circa 17 mila, di questi 3650 nel Trevigiano, l’80 per cento donne, buona parte impiegate nell’assistenza. Di “disarmata vicinanza” al popolo ucraino parla il vescovo Michele Tomasi in un messaggio, invitando alla preghiera, mentre la Regione – per bocca dell’assessore competente Giampaolo Bottacin – fa sapere che la Protezione Civile è in campo per accogliere eventuali profughi. Le attrezzature sono a disposizione, come le tende utilizzate nell’emrgenza Covid.Vicinanza fattiva anche quella dell’Ulss 2.Intanto, Cgil-Cisl e Uil per domani, sabato 26 febbraio, alle 16 promuovono una manifestazione di solidarietà al popolo ucraino in piazza Santa Maria dei Battuti.Alla manifestazione sarà presente anche il primo cittadino Mario Conte, da giorni in stretto contatto proprio con la comunità ucraina di Marca. – Intervistati MAURO VISENTIN (Segretario Generale Cgil Treviso), FRANCESCO BENAZZI (Direttore generale Ulss 2 Marca Trevigiana), MARIO CONTE (Sindaco di Treviso) (Servizio di Cristian Arboit)
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