16/02/2022 VENEZIA – Delusione tra i promotori veneziani del referendum per l’eutanasia legale bocciato dalla Corte Costituzionale. Secondo Giuseppe Saccà del Partito Democratico a volte le istituzioni sono più indietro della società. || La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sull’eutanasia legale.Un milione e 200mila persone, che in un paese di 59 milioni di abitanti significa più di un italiano su sei, avevano firmato perché anche l’Italia si dotasse di una legge di fine vita rivolta a chi soffre di una malattia o di una condizione dolorosa e incurabile che ne faccia esplicita richiesta.Le motivazioni che hanno portato alla decisione della Consulta non sono ancora state rese note. Ma sostanzialmente la Corte avrebbe ritenuto che l’abrogazione parziale dell’articolo che disciplina il reato di omicidio del consenziente non preservi la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana e in particolare delle persone deboli e vulnerabili.Pochi giorni fa il neo-presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato chiedendo un impegno al massimo per consentire il più possibile il voto popolare, aveva detto: “Davanti ai quesiti referendari ci si può porre in due modi: o cercare qualunque pelo nell’uovo per buttarli nel cestino oppure cercare di vedere se ci sono ragionevoli argomenti per dichiarare ammissibili referendum che pure hanno qualche difetto. Giuseppe Saccà ha partecipato personalmente alla raccolta firme. – Intervistati GIUSEPPE SACCA’ (PARTITO DEMOCRATICO VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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