16/02/2022 FELTRE – Il caso Samantha. Delusione, amarezza e rabbia dei genitori della giovane in stato vegetativo dal 4 dicembre 2020. Genzianella e Giorgio D’Incà hanno sperato fino all’ultimo nel buon senso dei giudici della Consulta sul ‘fine vita’ || Giorgio e Genzianella ci hanno sperato fino all’ultimo. In cuor loro confidavano che la decisione dei giudici della Corte Costituzionale chiamati ad esprimersi sull’ammissibilità del referendum che proponeva di depenalizzare il reato dell’omicidio del consenziente fosse animata dal buon senso. E invece il giudizio negativo è stato accolto con amarezza, delusione e rabbia. Da quasi 2 anni la famiglia D’Incà chiede di ridare libertà alla figlia Samantha che versa in uno stato di coma vegetativo irreversibile.Lo scorso novembre il Tribunale di Belluno ha nominato Giorgio D’Incà amministratore di sostegno della figlia Samantha che in questi giorni si è aggravata. L’equipe dei medici che ha in cura la giovane sta valutando le sue condizioni. “Mio marito sarà contattato sul da farsi” dice mamma Genzianella che ringrazia quel giudice che a loro ha dato la possibilità di compiere un atto d’amore per la figlia. “Ha dimostrato rispetto per la vita, quello stesso rispetto che non ha avuto la Corte Costituzionale” afferma la signora Dal Zot. – Intervistati GENZIANELLA DAL ZOT MAMMA DI SAMANTHA D’INCA’ (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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