10/02/2022 TREVISO – Lo stato di salute delle imprese del terziario. Cosa dice il primo osservatorio post pandemia: l’occupazione tiene, nonostante i costi sempre più alti di energia e materie prime, ma un imprenditore su 4 ha paura di finire nel vortice dell’usura. || La paura di essere vittima di usura arriva anche a Nordest: l’ha provata, in questi due anni di pandemia, 1 imprenditore su 4 del settore del Terziario. Sono i dati raccolti dal primo osservatorio realizzato da Unascom Confcommercio e Banca Prealpi San Biagio post pandemia. Una ricerca che ha scelto a campione 500 imprese nella Marca cercando di analizzare lo stato di salute di un settore che da solo produce il 61% del pil italiano. Una crisi che ha colpito soprattuto i settore del commercio al dettaglio, del turismo e dei pubblici esercizi. emerge che almeno il 40% delle imprese ha chiesto credito alle banche. 139 PICCIN FRANCESCO CAPOAREA00.50 ne siamo usciti bene …….1.02 che lo ha chiesto 1.11 ben sperareContro ogni previsione, invece più dell’80% del campione ha applaudito all’intorduzione del Green pass senza vederlo come un freno per il proprio business, mentre il saldo tra imprese nuove nate e cessate resta comunque positivo.Ed è proprio la Marca a fare la differenza con dati che su ogni indicatore superano la media nazionale . Serve ripartire dalla formazione e dall’occupazione di donne e giovani. A preoccupare il settore resta il costo, altissimo delle materie prime e dell’energia. – Intervistati PIERLUIGI ASCANI (PRESIDENTE FORMAT RESEARCH), FRANCESCO PICCIN (CAPOAREA BANCA PREALPI SANBIAGIO), DANIA SARTORATO (PRESIDENTE UNASCOM- CONFCOMMERCIO) (Servizio di Anna De Roberto)


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