02/02/2022 TREVISO – Le tensioni nella Lega con il “processo” ai contestatori. Procedimento sospeso, al momento, nei confronti di Gianantonio Da Re, mentre rischiano di ricevere a breve la notifica dell’espulsione Fulvio Pettenà e il coneglianese Giovanni Bernardelli. || L’espulsione dal Carroccio non cancella trent’anni di militanza, Fulvio Pettenà, a lungo presidente del consiglio provinciale, leghista storico nella sua Quinto, è molto più spaventato dallo scollamento tra il partito e la sua base, che da un eventuale provvedimento nei suoi confronti. Dal tema pandemia e vaccini, all’elezione del nuovo capo dello Stato, sono diversi i passaggi, dice Pettenà, che andavano gestiti diversamente da Matteo Salvini. Non occorre che lasci la guida del partito, aggiunge: “Può rimanere, ma serve una riflessione”. Occorre un cambio di atteggiamento. La Lega, dice Pettenà, torni tra la gente invece di omologarsi ai partiti romani. Se Pettenà, come l’europarlamentare Gianantonio Da Re, è sotto procedimento disciplinare per aver contestato Salvini, Giovanni Bernardelli, ex presidente del consiglio di Conegliano, è finito nel mirino per aver appoggiato Fabio Chies, invece che Piero Garbellotto, alle recenti amministrative. Ma lui respinge al mittente. Delle sue idee su Conegliano, della sensazione che Chies fosse il candidato giusto da appoggiare, spiega di aver parlato con i vertici provinciali del partito, rimanendo inascoltato. – Intervistati FULVIO PETTENA’ (Lega), GIOVANNI BERNARDELLI (Lega) (Servizio di Lina Paronetto)


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