02/02/2022 VENEZIA – La Lega alle prese con i forti malumori tra la base veneta e il leader Salvini. Il mònito di Zaia: “Diritto di replica per tutti, ma abbassare i toni”. E ricorda: anch’io in passato sotto procedimento con una lettera di censura || Urlare meno, fare di più. Il mantra di Zaia resta questo, e non solo da amministratore. C’è una Lega in subbuglio da tempo tra la base veneta e la roccaforte romana, e la rielezione di Mattarella è stata solo la miccia di malumori pure precedenti nei confronti di Salvini e dei parlamentari leghisti, che hanno portato esponenti importanti tuttora sul baratro dell’espulsione, da Gianantonio Da Re a Marcello Bano fino a Fulvio Pettenà. Resta un Mattarella bis scoppiato in mano a Salvini dopo una settimana bollente. Zaia ribadisce: “C’era da uscire da un evidente stallo: nessuna coalizione aveva i numeri per incidere. Un Capo dello Stato con il quale, nel colloquio della delegazione regionale prima del voto decisivo, c’è stato spazio per ricordare la battaglia delle battaglie, l’Autonomia – Intervistati LUCA ZAIA (Presidente Regione Veneto) (Servizio di Nicola Zanetti)


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