BELLUNO – E’ violento l’impatto della pandemia anche sull’economia veneziana, nel settore trainante dell’occhialeria. La situazione è stata affrontata al tavolo degli Stati generali del comparto convocato dall’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan || I numeri impietosi hanno l’effetto di spade infuocate conficcate nel nucleo portante della manifattura bellunese. L’occhialeria sta vivendo un vero e proprio dramma; dalla pandemia il mondo del lusso ha subito il peggior contraccolpo: annullate le fiere internazionali, chiusi i negozi negli aeroporti e nelle maggiori città di tutto il mondo, blocco del turismo verso il nostro Paese a caccia dei beni simbolo del Made in Italy. A un anno esatto dal debutto a Longarone sono tornati a riunirsi gli Stati generali dell’occhialeria: un tavolo di confronto – voluto dall’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan – per fare il punto su un settore di riferimento per il prodotto interno loro nazionale che ha la peculiarità di avere la sua massima espressione produttiva proprio in Veneto. Presenti, in collegamento, il ricercatore Luca Romano, i rappresentanti di Confindustria, Confartigianato, i Sindacati e Certottica che ha fornito un aggiornamento sull’attività del Politecnico dell’Occhialeria, che nel primo anno formativo ha visto coinvolte 50 aziende tra le maggiori nel settore.I dati parlano da soli: più 1850 per cento di cassa integrazione, crollo delle assunzioni a tempo determinato dei lavoratori con qualifiche basse, necessità di assunzioni di professioni ibride e di alto profilo. “Abbiamo riallacciato il filo del pensiero di uno sviluppo possibile per un distretto dai confini e dall’identità precisi, per il quale molti strumenti sono già alla valutazione delle parti” ha detto l’assessore Donazzan. La conferma della crisi è arrivata oggi da Cerved che ha presentato il rapporto 2020 delle piccole e medie imprese: le proiezioni degli effetti dell’emergenza sanitaria sono pessime per le aziende della province di Belluno e di Venezia dove la perdita di posti di lavoro è stimata – a seconda degli scenari – fra il 9 e il 13 per cento. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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