21/01/2022 TREVISO – Uno studio della Federazione degli internisti ospedalieri ha fotografato la situazione dei pazienti ricoverati nei nosocomi italiani e veneti: una minima percentuale è in ospedale con il covid e non per colpa del virus || I pazienti ricoverati in ospedale ‘con’ il Covid, ma non ‘per’ il Covid , sono in Veneto tra il 10 e il 20%. Due preposizioni che però cambiano la fotografia dell’attuale situazione negli ospedali. Il dato emerge da una ricerca voluta dal presidente nazionale di Fadoi che ha chiesto ai referenti regionali della Federazione degli internisti ospedalieri di rappresentare lo stato del covid nei nosocomi e di evidenziare le problematiche che emergono nelle aree ospedaliere non covid legate alla pandemia. E’ il presidente del Fadoi del veneto a spiegare come spesso le positività dei pazienti ricoverati nei reparti ordinari emergano occasionalmente durante i consueti screening previsti e non per sintomi sospetti, si tratta infatti nella quasi totalità di casi di persone asintomatiche che si sono positivizzate e che durante la loro degenza sono venute a contatto con altri pazienti. Ed è qui che nasce il vero problema, la gestione di questi contatti che in Veneto vengono gestiti nelle cosiddette “aree grige”. Si tratta di pazienti asintomatici, costantemente monitorati con tamponi, tenuti in isolamento spesso in stanze con più posti letto che restano inevitabilmente liberi, e questo quindi crea un problema di mancanza di letti per pazienti non covid. Per quanto riguarda invece i ricoverati a causa del virus, si tratta, dall’analisi del Fadoi, di pazienti di età compresa tra i 41 e i 60 anni, tra il 50 e il 60% non vaccinati e con un quadro clinico “di media gravità”. – Intervistati ERNESTO DE MENIS (Presidente Fadoi Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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