19/01/2022 TREVISO – Superbonus 110%, la Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato a un consorzio partenopeo 110 milioni di euro di cui avrebbe beneficiato, tramite la cessione del credito, senza mai eseguire i lavori commissionati dai clienti, molti dei quali anche in Veneto e nella Marca trevigiana. || E’ sfociato in un sequestro preventivo di quasi 110milioni di euro di crediti d’imposta da parte della Guardia di Finanza, il caso del consorzio Sgai di Napoli, sul quale la Procura della Repubblica partenopea ha aperto un’indagine ipotizzando che abbia truffato centinaia di clienti che gli si erano affidati per beneficiare del superbonus 110%. Eseguiti perquisizioni e sequestri nelle abitazioni di 21 persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta, e di tre sedi di enti o società. Una perquisizione è stata eseguita anche nel Trevigiano nella sede di una società legata a Sgai, ma non sono stati sequestrati crediti. E non risultano attualmente nella Marca degli indagati. In pratica, il consorzio è accusato di aver incassato i crediti ceduti dai clienti, senza mai realizzare i lavori. L’inchiesta, oltre al Veneto, ha toccato anche Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Lombardia e Piemonte. Solo allo studio legale Bruschi di Vittorio Veneto, si sono rivolti un centinaio di clienti raggirati, residenti tra Treviso, Padova e Belluno. Secondo la Finanza, il consorzio, a partire dal dicembre 2020, avrebbe beneficiato di oltre 109 milioni di euro di crediti d’imposta che, ceduti a intermediari finanziari, sarebbero stati monetizzati per un importo di oltre 83 milioni di euro. Le singole fatture emesse a nome dei clienti seguiti dallo studio legale di Vittorio Veneto ammontano mediamente a 60mila euro, e questo dà la dimensione di cosa rischiano, se non tutelati adeguatamente, le vittime del presunto raggiro. – Intervistati MARIA BRUSCHI (Avvocato) (Servizio di Lina Paronetto)


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