17/01/2022 VENEZIA – La sua misteriosa sparizione aveva creato un ondata di sdegno a Venezia. E’ giallo su chi abbia rimosso un tabernacolo che proteggeva la statua di un Cristo del 1300 poi ritrovato in Campo San Leonardo. || Chi l’abbia portata via e per quale motivo al momento non si sa, di certo c’è che l’edicola di legno che proteggeva la statua in pietra d’Istria di un Cristo crocifisso del ‘300 in Calle Emo a Cannaregio, è stata ritrovata poche ore dopo che la notizia della sua scomparsa aveva suscitato un’ondata di sdegno e rabbia in mezza Venezia. Il primo a lanciare l’allarme era stato il restauratore Valentino Cunego che nel 2018 aveva realizzato l’opera per conto dell’associazione “Masegni e Nizioleti” col placet della Soprintendenza e il plauso della Curia e del Comune. Alberto Alberti è uno dei membri storici di Masegni e Nizioleti, un’associazione di volontari che si occupa della tutela e della lotta al degrado di Venezia. A scoprire e iniziare il processo di tutela di questa piccola statua è stato invece Luigi Ferrigno, decano dei fotografi veneziani, che ne aveva appreso l’esistenza nel 1993 durante una campagna fotografica. All’epoca qui c’era una cassetta malandata che poi è scomparsa, la statua era completamente annerita.Nicola Tognon, presidente dell’associazione “Masegni e Nizioleti”, ha annunciato di avere intenzione di sporgere denuncia. L’edicola che è stata ritrovata nei pressi di Campo San Leonardo tornerà presto al suo posto. – Intervistati LUIGI FERRIGNO (FOTOGRAFO), ALBERTO ALBERTI (ASSOCIAZIONE “MASEGNI E NIZIOLETI”) (Servizio di Filippo Fois)


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