08/01/2022 SANTA MARIA DI SALA – La revoca della delocalizzazione in Polonia è arrivata ieri, ma prosegue il presidio dei lavoratori della Speedline di Santa Maria di Sala. La proprietà – sostengono – deve mettere per iscritto quanto affermato al Mise. || L’annuncio di revoca della chiusura della Speedline di Santa Maria di Sala da parte della multinazionale svizzera Ronal è una boccata d’ossigeno per i circa 600 lavoratori diretti – più almeno altri 200 di indotto – che si trovano in presidio permanente alle porte dello stabilimento. Lunedì i dipendenti parteciperanno ad un’assemblea in cui saranno illustrati i dettagli dell’incontro convocato dal Mise venerdì.Disegnare la Speedline del futuro è il secondo tempo di questa difficile partita. Ma se non altro anche la proprietà ha accettato la sfida di continuare la sua esperienza nel veneziano.Intanto per mantenere in piedi il presidio i lavoratori si turnano secondo i reparti. Oggi tocca alla verniciatura, che si occupa anche di cucinare il pranzo.L’unione tra forze politiche del territorio, sindacati, Confindustria, alte gerarchie ecclesiali, tutte schierate l’una di fianco all’altra è uno dei fattori che si sta rivelando decisivo in questa vicenda. Così come una solidarietà arrivata a 360 gradi. – Intervistati PAOLO ZENNARO (RSU FIM CISL), RENZO BONALDO (RSU FIM CISL) (Servizio di Filippo Fois)


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