06/01/2022 PADOVA – Una lettera anonima con minacce no vax ed un proiettile indirizzata all’immunologa Antonella Viola. Scatta l’indagine della Procura. La scienziata sotto scorta: “Io vado avanti” || Questi sono i novax che sanno solo odiare, rifiutare logica e leggi, creare tensione e violenza. “Sono ovviamente amareggiata perché ho speso gli ultimi 2 anni a servizio della collettività, senza risparmiarmi, sottraendo tempo alla mia famiglia e a me stessa. Sono incazzata con chi strizza l’occhio a certa gente, a chi mette in dubbio la nostra serietà e libertà da qualunque condizionamento. Ma continuerò a fare del mio meglio per dare voce alla scienza e parlare a chi vuole ascoltare. Sempre guidata da etica, responsabilità e amore”. Affida a un post su Facebook il suo sfogo, dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico: una lettera di minacce No vax contenente un proiettile costringe ora l’immunologa Antonella Viola, che dirige l’istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, a vivere sotto scorta. La missiva minatoria è arrivata due giorni fa nel suo ufficio di Padova, ora sequestrata insieme alla pallottola dalla Procura che ha aperto un’inchiesta per minacce. Nel mirino del delirio no vax gli appelli della scienziata alla vaccinazione dei bambini. La minaccia scritta a macchina è chiara: “Se non cambia le sue interviste dicendo che i bambini non vanno vaccinati saremo ben lieti di colpire lei e la sua famiglia. Tranquilla, non morirà nessuno ma due pallottole calibro 22 nella pancia e nelle ginocchia non uccidono, fanno solo un gran male. Non seguiranno altri comunicati”. Unanime la solidarietà e la vicinanza delle istituzioni, dal sindaco di Padova Sergio Giordani all’Università di Padova, dalla Cgil all’ordine dei Medici fino al governatore Zaia. “Purtroppo – scrive il governatore – dobbiamo prendere atto che alcune frange della popolazione si sono lasciate andare in una sorta di conflitto sociale contro chiunque si adoperi per arrivare a sconfiggere il virus. E’ triste e preoccupante, ma è così, e la risposta è una sola: continuare nella battaglia, nella ricerca, nella cura, nel lavoro per affermare la fondamentale cultura della salute pubbli (Servizio di Nicola Zanetti)


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