05/01/2022 VENEZIA – Le disposizioni della Regione per “tamponare” il disagio causato dai medici di famiglia andati in pensione sono insufficienti, dice Maurizio Scassola, Segretario regionale dei medici di famiglia del Veneto. || Il sindacato dei medici di medicina generale di Venezia non digerisce la proposta della Giunta regionale del Veneto, varata su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, in materia di “assistenza primaria e di continuità assistenziale”. Disposizioni temporanee ed eccezionali in tempi di Covid, coperte con 52 milioni di euro, per sopperire all’attuale carenza di medici nel territorio regionale, portando su base volontaria, l’aumento da 1.500 a 1.800 assistiti per ogni medico di medicina generale in attività, e fornendo loro un’indennità annua per avere il collaboratore di studio con due euro per assistito in carico. Misura tampone insufficente per Scassola. Nei prossimi 10 anni entreremo in area rossa per mancanza di medici.L’ obettivo per incrementare il numero dei medici di base è evidente per il sindacato. – Intervistati MAURIZIO SCASSOLA (Segr. Prov. e Reg. Fimmg Venezia) (Servizio di Nicola Marcato)
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