04/01/2022 VENEZIA – Presentato dall’assessore Lanzarin il provvedimento con cui la Regione affronta il diffuso problema della mancanza di medici di base nel territorio: potranno aumentare il massimale degli assistiti. Previsto un sostegno economico ad hoc. || Cinquecento aree “carenti” in tutto il Veneto, 500 medici di base da sostituire, Di fronte a questo scenario, con una delibera di giunta la Regione rende organico in tutte le Ulss il provvedimento che consente ai medici di base di aumentare, in via volontaria e temporanea, il massimale di assistiti prevedendo contemporaneamente anche un sostegno economico. Il provvedimento, prfesentato dal presidente del Veneto Luca Zaia e dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, resterà in vigore fino al 31 dicembre. Ai medici che aderiranno verrà riconosciuta un’indennità per l’assistente amministrativo di studio fino a 2 euro per assistito, che si sommano ai 3,50 per paziente già previsti. Non è la mancanza di professionisti a impedire alla Regione di coprire i posti scoperti: in graduatoria ce ne sono 600 e altri 400 saranno formati per il 2023. Il problema è che i medici impegnati in altri incarichi, l’area carente la possono rifiutare. Il resto l’ha fatto la pandemia, occupando nelle Usca altri 400 medici che, a emergenza finita, potranno essere reimpiegati negli studi di paese. L’altro fronte è quello della continuità assistenziale, le cosiddette guardie mediche. E anche qui si è intervenuti con un aumento del compenso ora, equiparato alle Usca: da 23 a 40 euro. Per ora, secondo la Regione, non c’era altra strada: il provvedimento peserà sul bilancio annuale per 52 milioni di euro. La vera soluzione, ha concluso Lanzarin, è rivedere il contratto nazionale di categoria. – Intervistati MANUELA LANZARIN (Assessore regionale alla Sanità) (Servizio di Lina Paronetto)


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