03/01/2022 TREVISO – Processi calendarizzati tra due anni, duro sfogo del procuratore reggente di Treviso De Bortoli: la gran parte di questi procedimenti va verso la prescrizione. || «Devono tutti essere consapevoli che se la giustizia non funziona è chiaro che la criminalità ne può approfittare». Sono parole amare quelle del procuratore facente funzioni Massimo De Bortoli, di fronte alla calendarizzazione, addirittura al 2024, di una grande quantità di processi da parte dei gip. Si tratta per lo più di reati minori, che sono spesso però anche quelli che interessano maggiormente la quotidianità dei cittadini. E se si tiene conto delle udienze tecniche che precedono il processo vero e proprio, in aula si rischia di andare nel 2025, col risultato che magari non in primo grado, ma sicuramente in appello, gli imputati finiranno per beneficiare della prescrizione, visto che dal momento in cui il reato è stato commesso, saranno trascorsi tra i due anni e mezzo e i tre anni. Parla di una “barca già affondata” De Bortoli, che denuncia da sempre la mancanza di personale per far fronte alle reali esigenze della giustizia. E non si tira indietro dal farlo neppure questa volta: poco prima di Natale, ha scritto alla Procura generale di Venezia descrivendo in che situazione versa Treviso, situazione poi sottoposta anche al Ministero. Mancano giudici, manca personale amministrativo, e il fatto che nel corso dell’anno verranno finalmente nominati due nuovi sostituti procuratori, non basterà comunque a risolvere un problema che si trascina da troppo tempo. – Intervistati MASSIMO DE BORTOLI – PROCURATORE REGGENTE DI TREVISO (Al telefono) (Servizio di Lina Paronetto)


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