TREVISO – Un lockdown in provincia di Treviso non sarebbe motivato dai numeri, ancora sotto controllo. Lo dice il direttore generale dell’Ulss 2. || Le tende della protezione civile all’ingresso degli ospedali, una al San Camillo di Treviso, e un’altra è stata allestita a Montebelluna, non devono allarmare, rassicura il direttore dell’ulss 2 Francesco Benazzi. La situazione del contagio in provincia di Treviso sul fronte più delicato, posti letto e terapie intensive, è al momento sotto controllo. Un lockdown o le altre misure fortemente restrittive che il governo si preparara ad emanare sarabbero, per Treviso, non motivate dai numeri attuali.E se la Marca è la prima provincia in Veneto per numero di positivi al Covid, è perchè, ricorda Benazzi, si fanno molti tamponi. Oltre centotrentamila dall’inizio dell’emergenza, con una media giornaliera arrivata ormai a 5mila test al giorno. Tra i contagiati il 95% per cento non ha sintomi, e nelle case di riposo, su 5.605 ospiti i positivi sono 105, meno del 2 per cento. Casi questi ultimi circoscritti a soli due centri, Treviso e Crocetta del Montello.Per quanto riguarda la scuola nella marca, sono al momento 200 le classi monitorate, ma di queste solo 69 quelle effettivamente in quarantena perché con più di un alunno positivo. Oltre 43mila gli studenti testati dall’inizio dell’anno scolastico, con un tasso di contagio del 2,57 per cento. (Servizio di Francesco Ceron)


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