PONTE DI PIAVE – Golena del Piave, a Negrisia, due anni dopo la tempesta Vaia e l’esondazione del fiume. Un ricordo incancellabile, in chi nelle zone colpite continua ad abitare. || Il signor Pompilio Dal Santo, 87 anni, abita nella golena del Piave, a Negrisia. Uno degli ultimi gravaioli, quelli che sulle grave ci sono nati, e non le hanno mai lasciate, malgrado le esondazioni del fiume. Lui e la moglie Silvana se ne sono andati dalla loro casa solamente per una settimana, due anni fa, quando l’acqua ha sfiorato i due metri. Quando il Piave ha ricordato a tutti ancora una volta che qui, in queste terre, è lui a comandare.Acqua e fango, quel limo vischioso che aveva coperto tutto, campi, cortili, pavimenti di casa. Non basta lavarlo via, per tornare a vivere sereni.Il Comune ha deciso di riservare una quota dei nuovi alloggi ater in via di consegna agli abitanti della golena che decidano di trasferirsi. Per difendere dall’acqua di ci vive, ma non solo loro, si stanno eseguendo interventi di vario tipo, dalla rimozione di un isolotto nei pressi dei due ponti, quello stradale e quello ferroviario, per far defluire meglio l’acqua, al recupero di un terreno dove creare un’area di sosta per gli sfollati e le attrezzature della protezione civile e all’innalzamento dell’argine a monte e a valle. Infine, si attende la creazione del bacino di laminazione, a Ciano del Montello. – Intervistati POMPILIO DAL SANTO, SERGIO LORENZON (Consigliere comunale Ponte di Piave), MATTEO BERGAMO, PAOLA ROMA (Sindaco di Ponte di Piave) (Servizio di Lina Paronetto)