17/12/2021 VENEZIA – Durissima presa di posizione da parte del Primo Procuratore di San Marco alla notizia che, per problemi di procedure meramente burocratiche, il cantiere, per la realizzazione delle barriere amovibili a difesa dall’acqua alta, già fermo da un mese rischia un lungo blocco. || “Non sappiamo più a chi rivolgerci, la situazione è inacettabile”. Lo dice chiaramente il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, dopo la conferma, arrivata ieri dalle imprese, che per problemi, esclusivamente burocratici, il cantiere per la messa in opera delle barriere provvisorie rimovibili, che dovrebbero difendere la Basilica di San Marco, rischia un altro lungo stop fino a primavera. Dopo aver invocato San Marco e la sua protezione serve – ribadisce Tesserin, l’entrata in campo delle istituzioni.Si comunica che a partire dal 22 novembre verranno interrotte tutte le attività di cantiere tranne i normali adempimenti relativi alla sicurezza», svevano comunicato in una pec Kostruttiva e la Rossi Renzo Costruzioni al Provveditorato e al Consorzio Venezia Nuova.Le opere erano state affidate il 23 agosto scorso, un mese dopo i lavori sono iniziati e a ottobre sono stati sospesi per la definizione completa del quadro conoscitivo dell’area. «Ad oggi non abbiamo ricevuto il pagamento dell’anticipo contrattuale – affermano le società – così come previsto. La liquidazione della somma è condizione indispensabile per l’avanzamento dei lavori, pertanto non ricevendo alcun pagamento – concludono – ci vedremmo costretti a interrompere ogni attività di cantiere». – Intervistati CARLO ALBERTO TESSERIN PRIMO PROCURATORE DI SAN MARCO (AL TELEFONO) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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