15/12/2021 PADOVA – Più di cinque mila pazienti sono transitati nelle terapie intensive del Veneto. Oggi in questa quarta ondata i medici spiegano com’è cambiato il rapporto con i loro assistiti. In gran parte sono no vax e molti diffidano delle cure. || Cercare il respiro dentro il casco, la fatica di questo paziente si percepisce anche quando si osserva da lontano al di là delle pareti che separano le stanze della terapia semintensiva. Qui siamo all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Padova. I posti letto occupati oggi sono 36. In questa quarta ondata è cambiata la tipologia dei pazienti – ci spiega il professor Vianello a capo del coordinamento delle terapie semi intensive del Veneto. Qui arrivano arrivano pazienti giovani non vaccinati e anziani vaccinati ma affetti da più patologie. Il rapporto tra medico e paziente è difficile soprattutto con i no vax convinti. Non sono mancate anche lettere di avvocati di pazienti che suggeriscono ai medici le terapie alternative e del tutto prive di fondamento. Questo accade soprattutto tra i ricoverati nelle terapie intensive. Qualcuno arriva anche a rifiutare di essere intubato. Nelle terapie intensive del Veneto meno del 10% dei pazienti è vaccinato è si tratta di anziani con altre patologie gravi. L’abbassamento dell’età media dei pazienti ricoverati in terapia e gli effetti dei vaccini hanno fatto registrare una riduzione della mortalità, ma molto ha fatto anche la ricerca e le nozioni imparate in questi quasi due anni di pandemia. – Intervistati Prof. ANDREA VIANELLO (Dir. Terapia Semi intensiva Azienda Ospedaliera di Padova), Prof. PAOLO NAVALESI (Dir. Terapia Intensiva Azienda Ospedaliera di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)


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