13/12/2021 CHIOGGIA – Partiti a Chioggia gli stati generali della pesca veneta. Nonostante un fatturato che supera il miliardo di euro e 4mila imprese, il settore chiede più attenzioni per superare una crisi che ne mette a rischio la sopravvivenza. || “Salviamo la pesca” è lo slogan che accompagna l’apertura degli stati generali del settore all’auditorium San Nicolò di Chioggia: prima tappa di un percorso diffuso che si svilupperà tra maggio e giugno in varie località della costa veneta.Il fatturato del comparto ittico veneto è abbondantemente sopra il miliardo di fatturato con quattromila imprese. Nonostante questi numeri la pesca sta vivendo una fase talmente difficile da metterne a rischio la sopravvivenza stessa. Tra i vari problemi le imprese faticano a reggere davanti a quella che viene definita “un’importazione selvaggia” spesso spacciata per prodotto nostrano e alla concorrenza di paesi rivieraschi dove vigono normative meno stringenti. E poi c’è un problema a livello di norme comunitarie: la pesca nell’Alto Adriatico – sostengono gli addetti ai lavori veneti – non può avere le stesse regole della pesca nel Mare del Nord. L’appello alle istituzioni è per misure di sostenibilità sociale e ambientale che assicurino un futuro al comparto. – Intervistati CRISTIANO CORAZZARI (ASSESSORE ALLA PESCA REGIONE VENETO), MASSIMO BARBIN (PRES. DISTR. ITTICO ROVIGO CHIOGGIA CONFINDUSTRIA), EMANUELE MAZZARO (DIRETTORE MERCATO ITTICO ALL’INGROSSO DI CHIOGGIA), JONATAN MONTANARIELLO (CONSIGLIERE REGIONALE PD), ROSANNA CONTE (COORD. COMMISSIONE PESCA PARLAMENTO EUROPEO) (Servizio di Filippo Fois)


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