10/12/2021 LIDO DI VENEZIA – Gli alunni della scuola media “Vettor Pisani” in questi giorni stanno mettendo a dimora nell’area di San Nicolò le prime 100 piante di circa 400 lecci, che saranno piantati nell’arco dei prossimi tre anni. E’ il progetto “Mettiamo radici” della Lipu di Venezia || Il progetto Mettiamo radici è nato nel 2017 dal gruppo veneziano della Lipu, ed è stato proposto per il finanziamento (allora era pensato come un progetto con rimborso dei costi) a Fondazione di Venezia e Proloco con Green Lido. Fondazione di Venezia, cui va il nostro ringraziamento,**.Nel 2020, su richiesta di Proloco abbiamo rivisto il progetto, adattandolo (resistenza e resilienza delle nostre isole) e inserendo anche Pellestrina, per un possibile finanziamento da parte del Fondaco dei Tedeschi con fondi residui per l’acqua grande. Saputo più nulla.Nel 2021, l’abbiamo inserito tra le attività proposte al Comune di Venezia nell’ambito del coinvolgimento ufficiale di LIPU nella co-gestione della conservazione di habitat e specie a San Nicolò.L’area di intervento è quella compresa tra la stradina e l’aeroporto. Il degrado di cui si parla nell’articolo è un degrado floristico, in quanto la composizione della vegetazione è dominata dalle alloctone, sebbene siano presenti nuclei positivi legati all’espansione spontanea del pioppo bianco, e alla maturazione e disseminazione delle piante messe a dimora nella metà degli anni ’90.Non si toccano superfici di habitat di interesse comunitario. Il progetto spera anzi, tra cinquant’anni di aver originato una superficie di nuovo habitat 9340.Il progetto vuole assecondare la dinamica naturale (l’imboschimento), inserendo tra le specie presenti il leccio (e alcune caducifoglie in misura minoritaria). Il nostro intervento va a mettere a disposizione dell’evoluzione della vegetazione il leccio: ingrediente fondamentale del consorzio di specie. Perchè tanti lecci? Perchè l’habitat boschivo vocazionale in ambito litoraneo è l’orno-lecceta (bosco di leccio con orniello). Perché allora non mettiamo anche ornielli? Perchè quelli piantati negli anni 90 stanno già garantendo la disseminazione e la presenza in tutta l’area, insieme a querce caducifoglie e arbusti da bacca (ligustro, biancospino, evonimo europeo).Il progetto ha – Intervistati ANTONIO BORGO (VOLONTARIO LIPU DI VENEZIA) (Servizio di Lorenzo Mayer)