09/12/2021 MONSELICE – E a Schiavonia è in corso in queste ore la trasformazione del presidio in Covid Hospital. Chiuso il pronto soccorso, progressiva la chiusura anche delle chirurgie. Il comitato dei sindaci dell’ex Ulss17 chiede un incontro all’Ulss. I sindacati: «Questo ospedale deve continuare a vivere». || E’ piena fase tre in tutto il Veneto. Gli Ospedali riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta stanno progressivamente diventando Covid Hospital. Il dettaglio delle chiusure in corso lo condivide il sindaco di Monselice Giorgia Bedin. Chiedono un doppio accesso all’ospedale i sindaci, per pazienti covid e non covid. La struttura è adeguata, il problema secondo i sindacati è diverso. Si attende il concorso infermieri, spiegano i sindacati, la graduatoria per il personale Oss esiste già. Il piano di emergenza prevedeva una ripartizione tra i vari ospedali, continuano. Ai cittadini preoccupati, si aggiungono le preoccupazioni di chi qui lavora. La riorganizzazione sta avvenendo in queste ore. Disorientati i cittadini, disorientati gli operatori. Alla redazione, segnalano casi diversi. Come quello di un paziente in attesa di un esame holter prima accolto in ospedale, poi rimandato a casa senza né un nuovo appuntamento né un’indicazione su come muoversi. A Schiavonia pronti da subito 12 più 4 posti di terapia intensiva cui potrebbero aggiungersene altri 8 e 116 posti di malattie infettive. Anche all’ospedale i Cittadella sono pronti 18 posti di terapia intensiva e 54 di malattie infettive. Se si arrivasse alla fase quattro, a questi ospedali potrebbe aggiungersi Piove di Sacco. Camposampiero sarà l’ultimo, spiega il direttore sanitario dell’Ulss Aldo Mariotto, per garantire assistenza anche ai pazienti non covid. – Intervistati GIORGIA BEDIN (Sindaco di Monselice), ALESSANDRO PIOVAN (Fp Cisl Padova e Rovigo) (Servizio di Chiara Gaiani)
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