04/12/2021 MONSELICE – C’erano tutti i 44 sindaci della Bassa Padovana davanti alle porte dell’ospedale di Schiavonia. L’aumento dei contagi fa temere una riconversione totale in covid hospital. I primi cittadini, rappresentanti dei circa 200.000 abitanti del territorio, chiedono che questo non avvenga. || Le porte degli Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta non devono chiudersi ai pazienti per dedicarsi ai malati covid. E’ forte la richiesta che arriva dai 44 sindaci della Bassa Padovana schierati davanti all’ospedale di Schiavonia, il primo a veder morire un paziente della terribile malattia il 21 febbraio 2020. Un peso da ripartire tra i vari ospedali della provincia di Padova, chiedono i sindaci che temono che l’aumento di posti occupati in terapia intensiva porti alla chiusura progressiva degli altri reparti e chiedono l’apertura alle Ulss di frontiera per accedere a prestazioni sanitarie nelle vicine Ulss di Rovigo, Vicenza o Verona. – Intervistati GIORGIA BEDIN (Sindaco di Monselice e Presidente Conferenza dei Sindaci), MATTEO PAJOLA (Sindaco di Este), FRANCESCO CORSO (Sindaco di Baone), GIULIANO MARTINI (Sindaco di Vo’), GIAN PAOLO LOVATO (Sindaco di Montagnana), LUCA CALLEGARO (Sindaco di Arquà Petrarca), MARIA ALBERTA BOCCARDO (Sindaco di Conselve), MASSIMO CAVAZZANA (Sindaco di Tribano) (Servizio di Chiara Gaiani)


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