27/11/2021 VENEZIA – In preoccupante aumento i casi di covid tra i bambini sotto i 12 anni, proprio nei giorni in cui dovrebbe arrivare il via libera di Aifa al vaccino per questa fascia d’età || La quarta ondata che sta investendo anche l’Italia ha una caratteristica nuova rispetto alle precedenti: il virus colpisce sempre più i bambini. Il report dell’Iss mostra come nell’ultima settimana vi è un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età soprattutto tra gli under 12 con 31.365 nuovi casi, di cui 153 ospedalizzati e 3 ricoverati in terapia intensiva. Secondo i dati dell’Iss il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni ed è in questa fascia che “si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza, con un’impennata nelle ultime due settimane”. Da inizio pandemia, su una popolazione di bambini tra i 5 e gli 11 anni, sono stati riscontrati 250 mila casi di positività al covid con un’incidenza in aumento, passata dal 6 all’attuale 25-30%. 1500 i bambini per i quali è stata necessaria l’ospedalizzazione, 36 sono stati ricoverati in terapia intensiva, 9 hanno perso la vita. Il prof Massimo Guerriero, epidemiologo, ricorda poi le conseguenze lasciate dalla malattia sul fisico dei bambini, con il cosiddetto ”long covid”: 300 le sindromi infiammatorie multisistemiche. Numeri davanti ai quali si pone sempre più forte l’importanza della vaccinazione anche per i bambini in questa fascia d’età, siero già approvato dall’FDA e da Ema e che la settimana prossima dovrebbe ricevere il via libera anche di Aifa. Bisognerà poi attendere metà dicembre per l’arrivo in Italia delle dosi pediatriche del vaccino Pfizer che verrà somministrato in due fasi a tre settimane di distanza l’una dall’altra. Vaccino testato su 2mila soggetti, numero che alcuni considerano non sufficiente a fornire le garanzie necessarie: “praticamente tutti i farmaci approvati vengono sperimentati su qualche piccolo migliaio di casi, molti farmaci sono approvati solo su qualche centinaio di soggetti, quindi siamo all’interno di quanto previsto dalla metodologia della ricerca clinica, e la sicurezza è stata dimostrata” – Intervistati MASSIMO GUERRIERO (Epidemiologo Università di Verona) (Servizio di Francesca Bozza)


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