MARGHERA – Vaia, due anni dopo. Un evento che ha colpito, ma non abbattuto, la provincia di Belluno. L’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ripercorre quei momenti complicati: “Le opere di prevenzione hanno ridotto l’impatto causato dalla tempesta in termini di vite umane”. || Vaia, due anni dopo. Un evento che ha colpito, ma non abbattuto, la provincia di Belluno. L’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ripercorre quei momenti complicati. Il primo messaggio positivo quando ancora al di fuori dei confini provinciali non era chiara la portata di quanto era accaduto è arrivato dai cittadini. Indomiti, pur feriti, si sono sorretti l’un l’altro. “Poi sono arrivati i soccorsi – ricorda l’assessore Bottacin – una corsa all’aiuto reciproco che ha fatto emergere il senso della solidarietà nella sua accezione più ampia”. Dal Veneto una lezione di protezione civile a tutta Italia, disse a Belluno il 12 marzo dello scorso anno il Presidente Mattarella. Motivo d’orgoglio per Bottacin che vide la sua terra trasfigurata.Le opere di prevenzione eseguite negli anni ridussero l’impatto della tempesta in termini di vite umane. Oggi i cantieri vanni avanti, in montagna nel rispetto della stagionalità, e ci sono ancora 200 milioni di euro da investire per il 2021. “A due anni dalla tempesta Vaia molto è stato fatto anche grazie alle risorse statali arrivate tramite il commissario Zaia; e molto rimane da fare – afferma il presidente della Provincia, Roberto Padrin, nella convinzione che la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio è fondamentale per la montagna e la gente che vi abita”. – Intervistati GIANPAOLO BOTTACIN (ASSESSORE PROTEZIONE CIVILE REGIONE VENETO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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