17/11/2021 CASTELFRANCO VENETO – Dopo l’ennesimo blitz in un laboratorio tessile gestito da cinesi, la presa di posizione di Confartigianato || Ancora casi di caporalato e sfruttamento di immigrati, avviene ad Altivole in un laboratorio tessile cinese dove su 33 dipendenti 28 erano in nero, facendo risparmiare al titolare 39enne anche’esso di origini cinesi oltre 500 mila euro di contributi non versati negli ultimi due anni di attività. La piaga dello sfruttamento del lavoro che riguarda molti settori del sistema produttivo nazionale e sembra perfettamente integrato nei sistemi produttivi regolari del territorio italiano. Il Presidente del sistema Moda Regionale Confartigianato vuole porre fine al drammatico fenomeno dello sfruttamento lavorativo con un piano di azione da presentare in Regione e davanti al Ministero dell’Economia, che prevede la distruzione della merce nel settore del tessile qualora si verifichino situazioni di caporalato all’interno delle aziende. – Intervistati GIULIANO SECCO (PRES. SISTEMA MODA REGIONALE CONFARTIGIANATO) (Servizio di Erinda Qyteza)


videoid(guzI2S0P3k0)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria