15/11/2021 VENEZIA – Tre ore di sciopero con presidio davanti alla sede Actv del Tronchetto dopodiché il servizio di trasporto pubblico veneziano è ripreso in autogestione. I lavoratori avevano chiesto un incontro con la dirigenza che non c’è stato. || Doveva essere uno sciopero di tre ore dalle 12 alle 15. L’ennesimo in un calvario del trasporto pubblico venezianoche si trascina da mesi. Ma quando ai dipendenti di AVM, Vela, Actv in presidio al Tronchetto è stato detto che nessuno di loro sarebbe potuto salire negli uffici al piano di sopra per un confronto con la dirigenza, la tensione ha toccato il massimo. Coi poliziotti in divisa anti sommossa a presidiare l’ingresso, i lavoratori sono rientrati ai depositi autogestendo il servizio davanti a quella che hanno definito “l’arroganza di un’amministrazione che non si è nemmeno degnata di incontrarli”. Claudia lavora in biglietteria e fa parte della segreteria della Uil Trasporti. Accanto a lei un pensionato di Chirignago, utente abituale abituale delle linee 6 e 7, venuto a manifestare la sua solidarietà. In questi mesi il post pandemia dell’Actv è stato scandito da dibattiti e polemiche con corse ridotte, file agli imbarcaderi, utenti che aggrediscono il personale peraltro alleggerito di 100, 150 euro al mese in meno in busta paga, vaporetti e autobus stracolmi, manifestazioni e scioperi a ripetizione. Eppure secondo i sindacati la situazione non sarebbe così economicamente drammatica. – Intervistati FRANCESCO SAMBO (UIL TRASPORTI), ALBERTO CANCIAN (USB LAVORO PRIVATO VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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