TREVISO – Dopo alcuni giorni di studio del nuovo provvedimento, gli artigiani vanno all’attacco del decreto ristori. Solo nel Trevigiano 8 aziende colpite su 10 rischiano di rimanere all’asciutto. || Con il decreto ristori, ritorna la logica dei codici Ateco e con essa tutto il carico di paradossi denunciato dalle categorie la primavera scorsa. A denunciarlo è la Confartigianato di Treviso con il presidente Vendemiano Sartor.Dopo alcuni giorni di studio del nuovo provvedimento, gli artigiani passano così all’attacco, smontandolo punto su punto.La Confartigianato trevigiana, da parte sua, ha calcolato che solo 450 imprese della Marca avranno i ristori governativi, poco più del 18 per cento di quelle potenziamente danneggiate. Calcolatrice alla mano, ne restano fuori oltre 2000Un esempio vale più di milleLa Cna del Veneto con il direttore Matteo Ribon porta invece l’esempio del settore della fotografia, mille i professionisti veneti che rischiano di rimanere all’asciutto e sfinacati da mesi di cerimonie ed eventi annullati.Da qui la richiesta del mondo dell’artigianato veneto di rivedere il decreto a stretto giro di posta. L’autunno è lungo e la preoccupazione tra le imprese aumenta. – Intervistati VENDEMIANO SARTOR (Presidente Confartigianato Treviso) (Servizio di Cristian Arboit)


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