06/11/2021 VENEZIA – Credito alle imprese: rubinetto chiuso dalla banche nell’ultimo anno. In Veneto meno 848 milioni di prestiti. L’allarme della Cgia, ma è guerra di cifre con l’Associazione Bancaria Italiana || Si chiama credit crunch: contrazione del credito. Ed è lo scenario che da novembre 2020 ha fatto da sfondo alle attività dei principali gruppi bancari. Nonostante nel 2021 siano stati registrati utili importanti, i prestiti sono tornati a scendere e il rubinetto a secco è una piaga per le imprese. 22 miliardi in meno a livello nazionale, il Veneto sta meglio di altre Regioni, ma il dato è comunque negativo: meno 848 milioni di euro. Si chiama credit crunch: contrazione del credito. Ed è lo scenario che da novembre 2020 ha fatto da sfondo alle attività dei principali gruppi bancari. Nonostante nel 2021 siano stati registrati utili importanti, i prestiti sono tornati a scendere e il rubinetto a secco è una piaga per le imprese. 22 miliardi in meno a livello nazionale, il Veneto sta meglio di altre Regioni, ma il dato è comunque negativo: 848 milioni di euro in meno. Ma l’Associazione Bancaria italiana non ci sta. Gianfranco Torriero, Vicedirettore generale dell’Abi segnala “che i più recenti dati ufficiali diffusi dalla Banca d’Italia indicano che i prestiti alle imprese sono cresciuti ad agosto 2021 dell’1,2 per cento rispetto allo stesso mese del 2020”. “In particolare – prosegue Torriero – per effettuare confronti comparabili nel tempo occorre tener conto nel periodo considerato delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari ma che rimangono come finanziamenti alle imprese”. Controreplica della Cgia di Mestre: i nostri dati sono corretti – spiega l’Ufficio Studi. l’ABI fa riferimento ad un tasso di variazione (+1,2%) che, in realtà, è calcolato sulla media delle variazioni degli ultimi 12 mesi . Si tratta quindi di variazioni su consistenze che, pur pulite da cartolarizzazioni e crediti ceduti, non colgono la dinamica congiunturale degli impieghi alle imprese che scendono invece di mese in mese. – Intervistati PAOLO ZABEO (Ufficio Studi CGIA Mestre) (Servizio di Nicola Zanetti)


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