06/11/2021 MILANO – Patriarca di Venezia dal 2002 al 2011, il Cardinale Angelo Scola ha lasciato in laguna un segno indelebile del suo magistero. Domani, 7 novembre Scola compie 80 anni. E anche la città e la diocesi lagunare lo festeggiano con affetto. Il messaggio augurale del Patriarca Moraglia. || Domani, 7 novembre, compie 80 anni il Cardinale Angelo Scola. A Venezia ha lasciato un segno indelebile del suo magistero nell’annuncio del vangelo, ma anche nel campo accademico e delle università. E’ stato, tra l’altro, il grande regista della visita a Venezia e alle Chiese del Nordest di Papa Benedetto. Impossibile, in poche parole, sintetizzare l’intenso e fecondo servizio pastorale, che il Cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, ha reso alla diocesi lagunare e alla città di Venezia come Patriarca di Venezia per quasi dieci anni dal 2002 al 2011.”La mia vita è già stata lunga e anche molto bella, cioè – per utilizzare liberamente un’espressione di Claudel – un misto di gioia e di dolore. Adesso si tratta di imparare che ancor più bello sarà, come per ogni cristiano, vedere il Volto di Dio. La nostra vita è una sola. Si tratta di riconoscere e accettare la continuità tra questa tappa terrena e quella che ci attende dopo la morte”. “La nostra forza educativa è molto diminuita, perché molto è diminuita la nostra santità, cioè la certezza di Cristo come centro degli affetti, del lavoro, del riposo, nella vita quotidiana”, riconosce il porporato. Tuttavia, “grazie a Dio ci sono ancora uomini e donne con una fede impressionante, ma forse sono sempre più una minoranza. Certo, la Chiesa ha attraversato altri periodi di prova, e il Signore le ha promesso l’assistenza continua e indefettibile dello Spirito. Proprio sullo Spirito noi dobbiamo poggiare la nostra fiducia e chiedere in modo incessante il nostro compimento in Cristo”.”Non ho dubbi sulla risurrezione della carne – afferma ancora Scola -. Certo, la morte mi angustia, come poco o tanto angustia ogni uomo, e non credo a quelli che dicono di non provare angustia quando la morte è imminente. Angustia come ristrettezza del cuore, della mente, dell’azione. Un errore che capita di fare è quello di concepirsi come destinati a due vite, una quaggiù e una nell’aldilà. Invece, la vita è una sola: essa – Intervistati CARDINALE ANGELO SCOLA (ARCIVESCOVO EMERITO DI MILANO) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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