29/10/2021 VENEZIA – Bambini di Venezia e Beirut uniti da disegni realizzati “assieme a distanza” per raccontare l’anno del Covid e la propria città. L’iniziativa ha coinvolto mezzo migliaio di giovani studenti delle scuole elementari. || “A 12 anni dipingevo come Raffaello ma ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Pablo Picasso aveva già testimoniato in una delle sue frasi più celebri il valore e il significato dei disegni dei bambini. Disegni che ora formano anche un ponte ideale – ma poggiato su basi solidissime – che attraversando più di 3mila chilometri unisce Venezia a Beirut attraverso i disegni di 500 bambini. “Disegni a 1000 mani” com’è stata ribattezzata l’iniziativa, ha visto ibambini di sette scuole elementari di Venezia e Cavallino–Treporti disegnare su un lato del foglio e i bambini di Beirut sull’altro, scambiandosi messaggi di amicizia e di solidarietà. I temi proposti agli allievi erano due: “Venezia e Beirut, le nostre città” e “Noi a scuola con il Covid”.Le opere sono state esposte ai Giardini reali di Venezia, “Fogli e Foglie al vento”… Ma l’impegno di Nadia De Lazzari, presidente dell’associazione “Venezia: pesce di pace” che nel 1992 promosse il primo disegno a distanza tra un bimbo di Venezia e uno di Sarajevo – all’epoca città in guerra – proseguendo negli anni seguenti con iniziative analoghe che hanno unito i bambini di Venezia a quelli di quasi altre venti città non si è fermato neanche in tempo di pandemiaL’ambasciatrice del Libano in Italia Mira Daher ha ricevuto a Roma una copia del libro che racconta l’evento e intende promuovere un’altra mostra dei disegni.Al progetto hanno partecipato anche sette artisti italiani e sette libanesi, che con la stessa modalità degli studenti – uno inizia, l’altro completa, hanno unito Oriente e Occidente e donato poi le loro opere alle sette scuole partecipanti. (Servizio di Filippo Fois)


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