28/10/2021 BORGO VALBELLUNA – Dopo il caso drammatico ACC ora, nel giro di poki kilometri, quello Ideal Standard in un territorio che difficilemente potrebbe riassorbire così tanti lavoratori che si trovassero improvvisamente sprovvisti di un reddito.Il sindacato si batte perchè attraverso una politica industriale di ampio repiro non si arrivi mai alla chiusura degli stabilimenti, e già si prospetta l’dea di una grande manifestazione provinciale. || Una vera e propria tragedia: non ci sono altre parole per descrivere quanto sta accadendo a Trichiana in merito allo stabilimento Ideal Standard che la proprietà vuole chiudere.Spiazzati tutti: lavoratori, sindacalisti, politici di destra e di sinistra tanto a Venezia come a Roma. Gravissima la decisione per il ministro Federico D’Incà, che è proprio di Trichiana, che la definisce “non accettabile” indicando “come vero grande obiettivo del Governo la salvaguardia della produzione”.Ora serve cercare di costruire un percorso che, anche attraverso il MISE, permetta di trovare un accordo tra multinazionale e lavoratori.Si spera che l’apertura dimostrata dall’azienda permetta di lavorare a un futuro con il nome di Ceramica Dolomite mantenendo la piena occupazione dei 500 dipendenti che oggi lavorano nello stabilimento, per non dire dell’indotto che è forse anche il doppio.Dopo il caso drammatico ACC ora, nel giro di poki kilometri, quello Ideal Standard in un territorio che difficilemente potrebbe riassorbire così tanti lavoratori che si trovassero improvvisamente sprovvisti di un reddito.Il sindacato si batte perchè attraverso una politica industriale di ampio repiro non si arrivi mai alla chiusura degli stabilimenti, e già si prospetta l’dea di una grande manifestazione provinciale. – Intervistati DENISE CASANOVA (SEGRETARIO GENERALE FILCTEM CGIL BELLUNO), BRUNO DEOLA (FEMCA CISL BELLUNO TREVISO), GIORGIO AGNOLETTO (UILTEC UIL) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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