26/10/2021 BELLUNO – Sono disposti a tutto anche a far andare avanti la fabbrica da soli. Non si arrendono i lavoratori della Acc di Borgo Valbelluna. Ieri sera ennesimo incontro in Prefettura e presidio di una rappresentanza delle maestranze mentre incombe lo spettro del fallimento. || Poco prima di salire le scale di Palazzo dei Rettori, il commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro, non ha nascosto gli scenari peggiori. Se entro il prossimo 20 novembre la situazione non si sbloccherà il passo successivo sarà quello dell’apertura della procedura fallimentare. Ed è questo il peggiore degli incubi per i lavoratori che anche ieri sera, stoicamente, si sono radunati in Piazza Duomo dove poco dopo le 18 al piano nobile del Palazzo del Governo si è aperto il tavolo con il Prefetto Mariano Savastano sollecitato dal sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa. E’ emersa la drammaticità di una crisi senza fine, anche oggi che il Mise ha acconsentito a una nuova gara. Ma i tempi sono strettissimi.Questo in assenza di risposte chieste a più riprese dalle parti al Governo sui finanziamenti previsti dalla legge Prodi e per il fallimento di tutte le altre misure che il Mise ha tentato di individuare, ultima fra tutte il famigerato art. 37 del decreto sostegni che sembra non sia applicabile. La battaglia sindacale non si ferma mentre i lavoratori respingono al mittente le dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio Mario Pozza che ha parlato di ricollocamento viste le buone condizioni dell’economia provinciale. Ma in una fabbrica dove l’età media delle maestranza supera i 50 anni il commento è uno e uno solo: “Alla nostra età dove possiamo andare?”. – Intervistati STEFANO BONA SEGRETARIO FIOM CGIL BELLUNO (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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