25/10/2021 TREVISO – Il processo per il crac di Veneto Banca. Domani l’accusa di aggiotaggio nei confronti di Vincenzo Consoli andrà in prescrizione, a rischio anche quella di falso in sospetto. Deluso il Procuratore: “Troppo lavoro e siamo sotto organico”. || 19esima udienza del processo a Vicenzo Consoli per il Crac di Veneto Banca, da domani dei tre capi d’imputazioni di cui è accusato uno verrà meno, quello di aggiotaggio, entro Natale rischia di finire in prescrizione anche quello di falso in prospetto, vane fino ad ora le richieste della parti civili, rinnovate anche oggi, di convocare più udienze. La mole di lavoro e poi l’incertezza sulla competenza territoriale, con il balletto tra la Procura di Roma dove il procedimento era stato avviato per ostacolo alla vigilanza e quella di Treviso dove il processo è poi approdato. Deluso il Pm Massimo De Bortoli che questa mattina ha parlato anche di sconfitta dello Stato. 15 i testimoni attesi all’udienza, 5 quelli che si sono presentati, l’ultimo ad essere ascoltato Graziano Visentin ex membro del Cda di Veneto Banca. Ha chiesto di essere ascoltato dai giudici anche lo stesso Consoli animato, ha detto, dall’intenzione di rispondere alle molte falsità dette nei suoi confronti. Quello che è certo, però, è che ad oggi in caso di condanna le uniche parti civili che potrebbero ottenere soddisfazione sono Consob e Banca d’Italia. L’ultima speranza per i risparmiatori nella richiesta di rinvio a giudizio per il secondo filone del processo, quello che sostiene l’ipotesi di truffa aggravata. – Intervistati MASSIMO DE BORTOLI (PROCURATORE DI TREVISO), ERMENEGILDO COSTABILE (LEGALE VINCENZO CONSOLI) (Servizio di Anna De Roberto)


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