21/10/2021 VENEZIA – Dopo due anni di indagini, sull’operato dell’equipaggio della nave Mare Jonio, secondo la Procura siciliana cade la contestazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione di disposizioni della Capitaneria di porto che era stata contestata al veneziano Beppe Caccia e al comandante della nave. || Dopo due anni di intense indagini la Procura siciliana di Agrigento ha chiesto l’archiviazione nei confronti del capo missione di “Mediterranea”, il veneziano Beppe Caccia e del comandante della nave “Mare Jonio”, Massimiliano Napolitano, indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di una presunta violazione di una diffida della Capitaneria di porto di Palermo, che aveva vietato, durante un salvataggio di 30 naufraghi in mare, di prendere il largo perché l’imbarcazione era priva di “necessarie certificazioni e autorizzazioni a svolgere il trasporto di persone in caso di emergenza. Secondo la Procura, invece, il salvataggio di quei 30 migranti in mare, nel maggio del 2019, fu legittimo. I due pubblici ministeri nel verbale hanno scritto che “la scelta degli indagati di non avanzare richiesta di salvataggio alle autorità libiche è assolutamente legittima e non contestabile. La tutela delle vite – questa la tesi della Procura – in mare costituisce un dovere degli Stati e prevale sulle norme e sugli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”. La richiesta di archiviazione sposa in pieno tutto quello che gli attivisti delle navi umanitarie sostengono da sempre: la tutela della vita umana di chi è naufrago e si trova perciò in uno stato di pericolo imminente viene prima di tutto.La richiesta di archiviazione porta la data del 7 ottobre scorso. Fa riferimento al salvataggio compiuto dalla Mare Jonio, la nave della piattaforma civica Mediterranea, nella zona Search and Rescue (Sar) di competenza libica. Alle 18.15 del 9 maggio 2019 è stato avvistato un gommone verde scuro con a bordo trenta persone, tra cui due donne incinte (una al settimo e l’altra al quarto mese di gravidanza), una bambina di due anni, e quattro minorenni soli. “Veniamo dall’inferno”, urlavano. Sono stati trasbordati sulla Mare Jonio. Dopo un batti e ribatti durato ore tra i Centri di soccorso di Roma, Madrid, Malta e Tripoli, la nave ha fatto rott (Servizio di Lorenzo Mayer)


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