20/10/2021 TREVISO – Certificati di malattia al posto dei tamponi, il monito della Cgil ai lavoratori: ”l’assenza potrebbe non essere riconosciuta” || “Chi pensa di utilizzare la malattia come alternativa al tampone deve stare attento” è il monito di Nicola Atalmi segretario generale FLC Cgil Treviso rivolto a quelli che lo stesso Atalmi definisce i “furbetti dei certificati di malattia” legati all’entrata in vigore dell’obbligo di green pass: “acciamo un esempio, continua Atalmi, se io non sono vaccinato mi faccio il tampone, vado a lavorare e il giorno dop ho la febbre dichiaro malattia, ma se il giorno prima non vado perché non ho fatto il tampone e comunico all’ azienda che il giorno successivo sono in malattia è molto probabile che l’Inps non lo riconosca”. C’è poi l’altra faccia della medaglia della certificazione verde, legata alla situazione delle badanti che rientravano tra quei lavoratori interessati l’estate del 2020 dalla sanatoria introdotta per regolarizzare i lavoratori in Italia clandestinamente in un’epoca di pandemia. Ebbene sono ancora molte le badanti in attesa della sanatoria e quindi di essere in regola: “loro, chiarisce Atalmi, possono andare a fare il vaccino, anche se non hanno i documenti in regola, ma non avendo la tessera sanitaria e il codice fiscale non possono scaricare il green pass” – Intervistati NICOLA ATALMI (Segretario Generale SLC Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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