20/10/2021 TREVISO – Banda dei bancomat: pene per quasi mezzo secolo. Mano pesante della magistratura, per i malviventi che hanno messo a segno decine di colpi ai bancomat. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore padovano Benedetto Roberti. L’operazione dei carabinieri di Treviso e Padova || Aveva messo a segno una trentina di colpi. La banda dei bancomat è stata condannata in primo grado: pene detentive dai 10 ai 14 anni, per un totale di quasi mezzo secolo. Lo ha deciso il tribunale di Padova. Le indagini coordinate dal sostotuto procuratore Benedetto Roberto sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Treviso e della Compagnia di Padova. 5 i componenti della banda, 4 residenti nel trevigiano ed uno nel padovano, devono rispondere di associazione a delinquere dedita a furti con esplosivo a danno di sportelli postamat e bancomat del nord Italia. Il primo colpo fu messo a segno il 1 luglio del 2019, nel padovano, poi raffica di furti in tutta Italia da Trento a Pordenone. Non solo nell’aprile 2019 i malviventi fecero saltare in aria anche lo sportello Banca Intesa di Arten, in Belgio che gli fruttò un bottino di 500 mila euro. Il modus operandi era sempre lo stesso: utilizzavano congegni esplosivi realizzati artigianalmente con polvere pirica collegata a un cavo elettrico. Nel settembre del 2019 i carabinieri fecero un blitz nei campi nomadi di Ponzano e Vedelago dove recuperarono passamontagna, arnesi da scasso e utenze telefoniche anche belghe. Non solo ma i militari trovarono nascoste nelle proprietà di alcuni componenti della banda, 130 mila euro, in un barattolo di plastica, 64.280 euro in una finta tubatura di scarico. Ed ancora recuperate anche banconote macchiate di rosso, provento dei furti. Indagini serrate che hanno portato a disarticolare un sodalizio criminale. Pene elevate per 4 dei componenti, uno solo con una condanna minore, per un ruolo nella banda marginale (Servizio di Daniela Sitzia)


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