15/10/2021 VENEZIA – Nel giorno del debutto della certificazione verde obbligatoria per tutti i lavoratori, le assenze si sono assestante, in media nel territorio regionale, al 10 per cento. Non c’è stata perciò la temuta paralisi dei servizi. Il bilancio dell’assessore regionale De Berti. || )In tarda mattinata, l’assessore regionale ai Trasporti del Veneto, Elisa De Berti, anche vicepresidente della giunta regionale, può tirare un bel sospiro di sollievo.Il sistema dei trasporti del Veneto ha retto l’urto del debutto dell’obbligatorietà del Green Pass, tra i settori più caldi e a rischio della vigilia.  Nel giorno del debutto della certificazione verde obbligatoria per tutti i lavoratori, le assenze si sono assestante, in media nel territorio regionale, al 10 per cento. Non c’è stata perciò la temuta paralisi dei servizi.Corse tagliate, isole e paesi di montagna che rischiano di restare isolate e autisti pronti a organizzare class action contro il green pass. Oggi è scattato l’obbligo della certificazione verde e con almeno 500 conducenti in tutto il Veneto non vaccinati, le aziende di trasporto si stanno preparando a ridurre il servizio. «Sessanta autisti ci hanno già avvisato che non avranno il green pass e resteranno a casa ma i numeri aumenteranno. Saremo costretti a tagliare almeno una decina di linee per un totale di 50 corse», avverte Stefano Zaninelli, direttore generale della veronese Atv nella peggiore delle ipotesi, rischia di non avere in servizio un autista su quattro. I giorni successivi potrebbero essere ancora più problematici.La situazione è delicata a Venezia dove – secondo i sindacati – sarebbero circa 130, tra autisti e piloti di vaporetto, gli sprovvisti di pass. Non è però semplice contarli perché su 3 mila dipendenti Actv, solo 1.836 hanno comunicato all’azienda se hanno il certificato (otto non ce l’hanno). Per Actv è impossibile determinare quali corse potrebbero saltare (anche nelle altre aziende alcuni lavoratori non hanno ancora risposto e infatti gli autisti non vaccinati potrebbero essere più di 500) e si teme il caos, in particolare nei collegamenti acquei anche perché i piloti sono merce rara, difficilmente sostituibili. Alcune isole della laguna rischiano di restare con collegamenti con il contagocce.Il proble – Intervistati ELISA DE BERTI (ASS. REGIONALE AI TRASPORTI) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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