11/10/2021 SAN VITO DI CADORE – La frana del pinnacolo di Croda Marcora a San Vito di Cadore. Nessun pericolo, allo stato attuale, per l’abitato di Chiappuzza nè per la viabilità della 51 di Alemagna. Lo hanno confermato i sopralluoghi eseguiti ieri. “Il fenomeno è naturale” l presidente dell’Ordine regionale dei geologi || Un evento naturale, come tanti in Dolomiti. Talora si tratta di piccoli distacchi, come è accaduto qualche settimana fa in Agordino, altre volte si parla di svariate migliaia di metri cubi di materiale come per il caso specifico della Croda Marcora a San Vito di Cadore. E’ il presidente dell’Ordine dei geologi del Veneto, Giorgio Giacchetti, a spiegare la particolarità del crollo di sabato scorso.Il crollo ha comportato la caduta di 50 mila metri cubi di massi che si sono sbriciolati lungo il percorso, una sorta di grande valanga di materiale che si è accumulato ai piedi della Croda Marcora dove i detriti depositati rappresentano eventi accaduti in passato. E dunque i crolli nelle Dolomiti continuano ma non sono strettamente legati a fenomeni climatici. Fare previsioni dei crolli in roccia è difficile – aggiunge il geologo Giacchetti – mentre le piogge possono certamente incidere sui detriti accumulati e rappresentano gli eventi maggiormente temibili. – Intervistati GIORGIO GIACCHETTI (PRESIDENTE ORDINE GEOLOGI DEL VENETO) (Servizio di Tiziana Bolognani)